Possiamo immaginare la nostra vita senza plastica?
Le campagne contro la plastica portano come motivazione l’inquinamento che ne deriva. Rifiuti e microplastiche si trovano ormai su tutta la superficie terrestre, dal mare alle montagne in alta quota.
Il problema è quindi il materiale o come esso viene utilizzato? Se la plastica è dispersa nell’ambiente è perché l’uomo l’ha abbandonata, gettata a terra perché priva di valore dopo l’uso, oppure gettata nei cestini in modo scorretto, senza dare attenzione ai danni ambientali che ne potrebbero derivare e senza tenere presente che danneggiando l’ambiente, danneggiamo anche la nostra salute.
Il problema non è quindi il materiale ma il nostro comportamento.
I rifiuti plastici possono essere correttamente rigenerati dandogli una nuova vita o destinazione d’uso, facendoli diventare nuovamente prodotti d’uso quotidiano. Lo sviluppo di nuovi materiali alternativi alla plastica in molti casi, rischiano di fare danni maggiori, mentre il sistema di riciclo della plastica ha una rete capillare consolidata di smaltimento e trasformazione in quasi tutto il mondo.
Facendo la raccolta differenziata e creando un’economia circolare per la plastica, il problema dell’inquinamento che c’è in questo momento non verrà risolto, ma possiamo limitarlo attraverso un comportamento virtuoso quotidiano: utilizziamo il più a lungo possibile ciò che abbiamo, ricicliamo, compriamo oggetti in materiali riciclati e facciamo attenzione alla differenziazione dei nostri rifiuti. La plastica finisce la sua vita e diventa un rifiuto solo se non la ricicliamo. Questo compito però è di tutti: ognuno di noi deve dare il proprio contributo. Attraverso le azioni e le scelte che compiamo giorno dopo giorno, siamo anche noi in prima persona a scrivere il futuro del nostro pianeta e di conseguenza, anche quello della sopravvivenza della vita umana.
